C’è una cosa che devo assolutamente dire, un pensiero ricorsivo che prima o dopo emerge in tutte le riunioni che facciamo con le aziende.

C’è chi percepisce la necessità di muoversi per non perdere neanche un minuto della principale innovazione del secolo e altri che pensano di poter rimandare, per indolenza, per paura, per mancanza di informazioni, non certo per soldi perché se c’è una certezza è che con la AI si risparmiano ai dipendenti operazioni ripetitive, spesso di valore relativo e in ultima analisi l’efficienza è un risparmio.

“Vedremo i prossimi anni, non è così importante per noi, non ci può aiutare perché i nostri processi sono complessi…” e così via

#promiumcommenta

A tutti voglio dire che le lancette dell’orologio di Ford ancora una volta che non si fermano ad aspettare nessuno. Travalicano la nostra indolenza, i timori dei dipendenti, la fatica di implementare nuovi sistemi e procedure.

Il sistema si sta muovendo verso nuovi equilibri e ognuno deve decidere da che parte della storia vuole stare, non tra due o tre anni … ora, perché gli studi di primarie organizzazioni che vi riporto, parlano chiaro.

Clic, scroll… attesa? No grazie. L’AI ti dà subito ciò che cerchi.

Secondo le previsioni della multinazionale Gartner, leader nell’analisi e nella ricerca di mercato nel settore IT, entro il 2026 il volume delle ricerche sui motori di ricerca tradizionali subirà un calo del 25%.

Il 2026?!! Si parla di mesi, non di anni…

Secondo uno studio condotto da FIND, azienda specializzata in search e performance marketing, il 78% degli italiani intervistati ha già utilizzato l’AI generativa per cercare informazioni su beni e servizi.

L’immediatezza delle risposte, la capacità di comprendere il contesto delle domande e la semplicità d’uso rendono i chatbot AI sempre più attraenti per gli utenti, che preferiscono interazioni rapide e personalizzate rispetto ai risultati di ricerca tradizionali.

I siti web per come li conosciamo non avranno più senso di qui a poco e se ci vado voglio uno strumento che mi consenta di bypassare la ricerca, il dato deve essere subito disponibile, un Chatbot AI personalizzato.

Questo nuovo ecosistema digitale premia chi è in grado di innovare e rispondere con agilità alle nuove esigenze dei consumatori che vanno indirizzati e “abituati” alla fruizione dei propri contenuti, prima che si appassionino alla facilità con cui raggiungono le informazioni cercate su altri portali.

 

L’Amministratore di PROMIUM,
Francesco Vannozzi