“zero‑click internet”
Abbiamo letto un articolo dove Matthew Prince, co‑fondatore e CEO di Cloudflare scrive che l’avvento dell’intelligenza artificiale e del “zero‑click internet” sta mettendo in crisi il modello di business del web basato sulla ricerca, stravolgendo lo storico scambio di valore tra piattaforme e creatori di contenuti.
…. sta dicendo esattamento quello che stiamo vedendo TUTTI. I siti web stanno morendo…

#seoaipromium
Mentre dieci anni fa Google restituiva in media un visitatore ogni due pagine indicizzate, oggi il rapporto è 1:6.
Negli ultimi 15 anni il web ha funzionato in modo davvero semplice: i creatori pubblicano contenuti, i motori di ricerca li indicizzano e, in cambio, rimandano visitatori ai siti originali. FINE.
Questo “patto implicito” ha permesso a milioni di realtà – dai piccoli blog fino alle grandi testate – di generare traffico organico e monetizzare attraverso pubblicità, abbonamenti o lead generation.
Con l’avvento di motori AI conversazionali l’utente ottiene risposte immediate senza mai lasciare la piattaforma che fornisce il contenuto. Eccolo qui lo: “zero‑click internet”, dove si riformula il meccanismo, gli strumenti AI estraggono direttamente informazioni dai siti web, offrendo risposte sintetiche a costo pressoché nullo per l’utente, ma penalizzando la visibilità dei siti originali.
I dati sono evidenti:
- OpenAI elabora circa 250 pagine di contenuti per ogni visita rimandata
- Anthropic raggiunge una media di 6000 pagine per ogni singolo click restituito ai siti originali
Non ci rimane che …
- Diversificare i canali: podcast, newsletter, community proprietarie e strategie di direct marketing diventano cruciali
- Collaborare con piattaforme AI:per ottenere accordi più equi di revenue‑share o licensing dei contenuti
- Indicizzare la propria AI per rendere visibile la struttura web e non scomparire, anche chiamata AI SEO a questo ci pensa PROMIUM AI